sabato 21 luglio 2012

Cronaca: La spagna si ribella, scontri tra pompieri e polizia

I conti sono drammaticamente in rosso, il ministro dello sviluppo spagnolo afferma che “il paese non ha un soldo in cassa per pagare i servizi pubblici e se la Bce non avesse comprato i titoli di Stato, il Paese sarebbe fallito” ma dimentica di dire che se i conti sono drammaticamente in rosso non è per le spese di sostegno allo stato sociale o per il mantenimento in vita di diritti conquistati a costo di decenni di lotte, ma per i folli costi di salvataggio richiesti da enti bancari spagnoli resisi colpevoli di insensate, rischiosissime speculazioni andate a male; dimentica di dire che è per salvare quelle banche (i cui dirigenti sono stati lautamente compensati e congedati con onore) che un intero paese viene messo in ginocchio. A pagare è il popolo naturalmente e – nello specifico – le classi meno abbienti e la classe media. Guai a toccare i privilegi! D'altronde, è proprio nella classe dei privilegiati che siedono comodi i colpevoli del crack delle banche spagnole, chi potrebbe mai toccarli?

Eppure le cose non sono sempre andate così, il popolo islandese – ad esempio – ha rifiutato il ricatto del Fondo Monetario Internazionale ed è sopravvissuto. Altro contesto, altra vicenda – è chiaro – ma serve a seminare ancora e sempre il dubbio che, forse, la cura della Troika non è l'unica possibile; una cura che ha portato al 24% il tasso di disoccupazione, con picchi che – in alcune zone – vanno oltre 32%; una cura che ha imposto 65 miliardi di euro di tagli ai servizi, agli stipendi, allo stato sociale, alla scuola, alla sanità, il tutto per portare il rapporto deficit/pil al 3% entro il 2016, ma senza la minima cura per la disperazione popolare, il malcontento dilagante, le voci si rabbia che si levano dalle piazze, i confronti durissimi tra il popolo e il potere politico cui non si riconosce – ormai – nessuna autorevolezza. Del resto, secondo le previsioni (per altro spesso sballate) del FMI, la Spagna – così come l'Italia e la Grecia – dovrebbe attendere il 2020 per ritrovare il tenore pre-crisi, ma, nel frattempo, nessuno si è curato di far sapere al popolo come dovrebbe fare ad arrivare vivo fino ad allora.

1 commenti:

Siamo oramai sotto la dittatura del Club Bilderberg. I piani di questo scellerato Club di criminali a cui appartiene anche il nostro Mario Monti, Prodi ed altri delinquenti personaggi publici si sta materializzando

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