domenica 4 novembre 2012

iStella, come iGoogle, il nuovo motore di ricerca Italiano.

In realtà proprio di sfida non si tratta, visto che iStella non vuole certo sostituirsi a Google, ma rappresentare il motore di ricerca di riferimento per l'Italia. L'idea non è male, visto che accanto a Google nel mondo si sono fatti spazio diverse motori di ricerca nazionali che si specializzano nelle ricerche effettuate in un singolo paese.  Dietro questa idea c'è Renato Soru, che nel 2009 è ritornato in Tiscali e ha capito che vendere collegamenti ad Internet non può rappresentare più il core business della sua azienda - troppa concorrenza. E così si è messo a creare applicazioni come Streamago - un servizio che consente di mandare in diretta sul web qualsiasi evento -, o Indoona - un social network che ingloba alcune funzionalità di Twitter e permette di telefonare gratis.

Il progetto più interessante è però il motore di ricerca, viste le potenzialità nella generazione di redditi e il fatto che non c'è un concorrente. La sfida italiana a Google dovrebbe partire nel mese di novembre, partendo da tre miliardi di pagine. E poi gli archivi di organizzazioni che oggi non sono in rete. 
Tutti potranno contribuire a iStella. Il motore punta ad avere qualche differenza rispetto al gigante statunitense. Ce le spiega lo stesso Renato Soru: "Primo, tutti possono partecipare aggiungendo documenti. Secondo, nessuno viene tracciato quando effettua delle ricerche. Terzo, i risultati delle ricerche saranno obiettivi e non profilati in basi ai nostri precedenti comportamenti. Quarto, la popolarità non è tutto, se uno cerca Dante Alighieri e per qualche motivo una pizzeria Dante Alighieri ha molto successo, da noi troverete sempre primo l'omonimo Istituto. Quinto, i tre miliardi di pagine che scarichiamo, saranno gratis a disposizione di chiunque voglia fare studi sul web italiano".
Manca solo la data di inizio, un giorno di novembre. Poi, se iStella dovesse andare bene, cancellate i titoli precedenti e questo film chiamatelo pure "I cavalieri che rifecero l'impresa".

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